lunedì 21 ottobre 2013

Annullata la cartella esattoriale per “difetto di motivazione”. La Commissione Regionale Tributaria di Lecce ribadisce l’orientamento della recente Cassazione


COMUNICATO STAMPA

  

Annullata la cartella esattoriale per “difetto di motivazione”. La Commissione Regionale Tributaria di Lecce ribadisce l’orientamento della recente Cassazione

  

Il Fisco e gli esattori quando pretendono un credito tributario devono adeguatamente motivare le ragioni e consentire agevolmente d’individuare la causale delle somme richieste, mentre sovente le cartelle esattoriali riportano sinteticamente il solo importo dei tributi e degli accessori, senza specificare altri elementi utili in tal senso.

Ad evidenziarlo Giovanni D'Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” ancora più convinto che tale comportamento debba essere censurato dopo aver letto l’interessante sentenza n. 258/24/13, depositata l’1 ottobre scorso, dalla Commissione Tributaria Regionale di Bari – Sez. 24 – Sezione Staccata di Lecce (Presidente Giovanni Romano, relatore Paola Bracciale, giudice Vincenzo Schilardi) che, in sede di appello, ha confermato la sentenza di primo grado della CTP di Lecce accogliendo le eccezioni formulate da un contribuente difeso dall’avvocato Maurizio Villani ed ha totalmente annullato la cartella esattoriale notificata da Equitalia S.p.a. per “carenza di motivazione”.

I giudici tributari leccesi, hanno rigettato il ricorso della P.A. Sulla scia della più recente corte di Cassazione in particolare delle sentenze della sezione IV n. 20039 del 30.08.2013 e n. 20211 del 03.09.2013 ed in particolare, su tutte la n. 15188 del 18.06.2013 per cui in ipotesi di liquidazione di imposta ai sensi del D.P.R. n. 600 del 1973 art. 36 bis o D.P.R. n. 633 del 1972 art. 54 bis, “la cartella di pagamento costituisce l’atto con il quale il contribuente viene a conoscenza per la prima volta della pretesa fiscale e come tale deve essere adeguatamente motivata…”.

“Nella fattispecie” si legge in motivazione, “la cartella riproduce semplicemente le voci relative ai tributi ed accessori senza nessuna ulteriore analitica ancorchè succinta motivazione”.

 

giovedì 3 ottobre 2013

“Ha violato il diritto del lavoro” Ryanair, stangata da 8 milioni

“Ha violato il diritto del lavoro” Ryanair, stangata da 8 milioni

Ryanair è stata condannata in Francia a pagare 200 mila euro di multa e a quasi 8 milioni di euro in danni e interessi per aver violato il diritto del lavoro sui suoi dipendenti all’hub di Marsiglia tra il 2006 e il 2010. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Aix-en-Provence. Claire Hocquet, avvocato del sindacato francese dei piloti Snpl, ha spiegato che la compagnia aerea ha violato la legge francese sulla sicurezza sociale non versando i contributi pensionistici dei dipendenti. La Corte ha respinto la tesi difensiva di Ryanair che ha sostenuto che i suoi piloti operano sotto l’egida del diritto irlandese, quindi i contributi dovevano essere pagati in Irlanda e non in Francia. La compagnia aerea low-cost ha già riferito che farà appello.